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Grammatica greca

 

 

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Perso nel labirinto del linguaggio

non cerco rappresaglia.

Mettermi a fare a maglia?

tanto non esco, non c’è salvataggio.

 

 

 

***

 

Se quello che si vuole si diventa,

ecco, quell’io bambino mi spaventa.

 

 

***

 

 

In questo spazio di due soli versi,

perdersi e ritrovarsi un po’ diversi.

 

 

***

 

Un nonnulla che l’occhio

coglie in un colpo solo.

Per molti, troppo poco;

ma per me già parecchio.

 

 

***

 

 

Fare di professione il sognatore:

dagli incubi sfuggire nelle aurore.

 

 

 

***

 

 

Almeno un paio di versi ogni giorno,

per levarsi un po’ d’angoscia di torno.

 

 

***

 

 

L’inafferrabile senso dell’essere

gettati qui nel tempo. Poi non essere.

 

 

 

 

***

 

Qui sul balcone a guardare l’aurora

dita di rosa. Bello.

Ma la sveglia è fra un’ora ...

Straordinario al mattino, Antonello?

 

 

***

 

Eccolo qui il presente del passato:

qualcuno si presenta con il conto

di qualcosa che hai detto, di un racconto

abbozzato: l’imperfetto in agguato.

 

 

***

 

Perché non riesco a vivere il presente?

Sono sempre già al poi

o ancora dentro al prima, da impaziente.

 

 

***

 

Domenica d’autunno,

pomeriggio assonnato,

erba ancora verde

già coperta di foglie:

sogni, illusioni, voglie

e quant’altro si perde

preparano un agguato

crudeli come l’Unno.

 

***

 

Nel caos delle cose

non esco così a caso?

 

 

***

 

Qui compresso tra due eternità,

in questa poca temporalità,

oppure, che è lo stesso,

tra tutti i prima e i dopo,

scontento dell’adesso.

 

 

 

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