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Il Polo Nord è sopra di noi (Cronaca di un meraviglioso disincanto solare).

 

Distese di nuvole e ghiaccio volano sopra di noi,

baciate da un sole inesorabile, esplosivo e meraviglioso,

mentre noi, piccoli umani,  

cerchiamo di vivere in un mondo finito,

e siamo prigionieri, umidi e bagnati.

 

Densi di pioggia sotto dense nubi che nascondono questo denso paesaggio solare.

 

Il paesaggio…

Il paesaggio qui ora è celestiale. Ti ferma il battito del cuore.

Vorrei sedermi su di una di queste nuvole di neve e aspettare il tramonto,

il tramonto di questo sole beffardo e sconosciuto.

 

Sotto,

un diluvio di umido rumore

 

Sopra,

un paesaggio di meraviglioso silenzio

 

Un silenzio come una musica, droga dell’anima.

 

Ecco, il paesaggio appare, a tratti sparisce,

segnato da buchi che sembrano fiumi.

 

Le nuvole sono nuvole o sono distese di iceberg che volano?

 

Ecco, ora tutto si oscura.

 

Passa una testa di nuvola,

dal viso beffardo,

il signor “Nuvolone”,

persino un po’ altezzoso,

con il pizzo, si, e con delle orecchie da lupo.

 

Ha voluto farci osservare

che si,

c’era anche lui,

a sfidare il tramonto del sole.

 

(Sospirato) Aaah… quel tramonto del sole!

 

Ma poi se ne va.

E lascia ancora spazio

alle forme meravigliose delle nuvole di neve.

 

 

Ed appare improvvisa, inattesa,

la nebbia.

 

Il sole diventa piccolo, una minuscola palla fluorescente,

(sfumata, implosa, velata)

il paesaggio di pecorelle di neve

lascia il posto al bianco

uniforme

del nulla.

 

E le nuvole corrono,

affiancando il nostro aereo,

veloci e sciolte,

senza forma.

 

Ed ecco, ancora un paesaggio diverso,

con il sole nascosto dietro una forma di iceberg,

e… guardate! ritorna…

Bestia!  Quasi m’acceca. Non…

Non posso più scrivere, forse è meglio così…

 

Scusate se non scrivo più.

 

Ma il sole oggi mi vuole salutare

 

(e si sa, sono cose che accadono poche volte nella vita)

 

… mmmmhh… se ne va… così presto… peccato.

 

Vi vuole bene. Vuole che io scriva. Che io vi racconti.

 

Per esempio:

 

Di che colore sono le nuvole di neve immerse in questo tramonto?

 

Sono blu?

No, violastre.

No, sono pure rosa, azzurre, arancio…

Ma che cavolazzo... Di che colore sono?

 

D’un tratto alcune luci

Bucano

La valle lunare del blu,

del blu che non è blu,

piccole insignificanti luci

del nostro paesaggio umano.

 

(Sospirato) Eh, si.

Noi si vive laggiù

in quel buco nero blu.

 

Ma guarda, ecco il mare…

Il mare ora è solo una piccola tonalità,

di diverso colore,

e si confonde con il cielo… (con senso di sfida) ha!

adesso si,

lo so!

 

E’ blu scuro.

 

E ora, senza il sole,

con la vista della terra,

che già scompare,

tutto s’uniforma nell’oscurità.

 

Rimane solo un sottile filo di luce,

 

(color rosa o arancio?)

 

l’impercettibile filo dell’orizzonte solare, (far seguire con un gesto verso l’orizzonte)

 

(color arancio o rosa?)

 

rimane solo

 

a separarci dal cielo,

 

e dal denso

 

azzurro  (si è l’azzurro!)

 

dell’infinito.

 

P.S.

 

Un’unica lacrima scende

dall’occhio del mio sentire…

… e piange il mio cuore

per questo regalo inatteso…

 

Cielo, 30 Settembre 2001,

Odissea nello spazio.

 

Salute a tutti voi che siete riusciti a seguirmi e a sentire,

e ancora, credetemi, non avete sentito nulla.

 

“Signore, signore, allacci le cinture, presto, – stiamo arrivando”

“Ah, mi scusi, le ha viste anche lei no? Mi ero perso tra le nuvole di neve”

“Cosa ha detto signore?”

“Nulla, mi scusi signorina, non è nulla: forse era un sogno”                            

 

 

 

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